Una Osimo più sicura e pronta alle sfide di clima e ambiente. Ci sta lavorando Fausto Marincioni, docente dell’Università Politecnica delle Marche
Il docente che ha una lunga e prestigiosa esperienza internazionale, è stato nominato dalla sindaca Glorio come consigliere con delega allo studio della riduzione dei rischi e disastri e adattamento del territorio osimano ai cambiamenti dell clima.
OSIMO – “La Natura è perfetta e finchè noi ci crederemo padroni di questo pianeta continueremo a rovinarlo e a provocare disastri”.
L’approccio all’argomento ambiente, natura, intelligenza ecologica, etica del Professor Fausto Marincioni, voluto fortemente dalla sindaca Michela Glorio come consigliere con delega allo studio della riduzione dei rischi disastri e adattamento del territorio osimano ai cambiamenti dell clima, è affascinante e coinvolgente.
Docente universitario alla Università Politecnica delle Marche, con alle spalle una ventina di anni di ricerca e insegnamento in diverse università e agenzie governative statunitensi, nnonchè internazionali, il Professor Marincioni è un geografo, uno scienziato della terra e dell’ambiente con uno sguardo etico. Cosa significa? Che va oltre la scienza pura per abbracciare tutte quelle variabili sfaccettature che da uno scienziato non ti aspetti.
Il suo ruolo a Osimo è di creare condizioni di sicurezza, mappare situazioni a rischio, evitare che altre se ne creino.
“Il mio sogno è accompagnare la comunità osimana a intraprendere un cammino di conoscenza e operare sull’adattamento del territorio che inevitabilmente verrà alterato. Un cambiamento anche culturale.
C è gente che ancora oggi non crede che ci sia un cambiamento climatico in corso”.
Il consigliere spiega che attualmente viviamo in una condizione ideale dal punto di vista climatico per la nostra specie, che nei secoli e millenni grandi cambiamenti ci sono stati e ce ne saranno) e che questi mutamenti sono naturali e seguono leggi fisiche universali.
Quello che oggi fa la differenza è che l’uomo con dissennata e irrispettosa attività, sovrasfruttamento e inquinamento, sta di fatto accelerando enormemente questi processi, forzando ciò che normalmente accade in tempi molto, molto lunghi.
E allora cosa fare: oltre a creare una consapevolezza diffusa, puntare sulla ecologia intelligente che significa sì al progresso umano ma con buon senso, criterio e soprattutto nel rispetto anche etico del territorio.
“Il mio compito in Comune – spiega Marincioni – va nella direzione di lavorare su più fronti, da quello più strettamente istituzionale, di collaborazione e consulenza all’istituzione, alla sensibilizzazione della comunità osimana, al coordinamento delle tante preziose risorse che esistono in città che potrebbero essere ottimizzate”.
Non sono parole, ma una linea che il professore intende seguire e di cui ha già in mente i passaggi importanti.
Dal punto di vista della macchina comunale alcuni uffici potrebbero concentrarsi su alcuni aspetti, per esempio, nella conduzione e gestione delle emergenze, mentre altri sulla pianificazione e protezione del territorio, perfezionando e razionalizzando le loro attività.
Coordinamento e rafforzamento della già efficace Protezione civile e delle preziosissime associazioni di volontariato presenti sul territorio, a supporto alla comunità.
Contatto diretto con i consigli di quartiere, realtà fondamentali insieme ai quali si potrà costruire un dialogo e un confronto, attraverso incontri, seminari, con una modalità partecipata su argomenti rilevanti e aiutare con l’ assunzione di competenze e consapevolezza.
Una attenzione particolare andrà poi dedicata alle scuole, fucina di futuri cittadini. Su bambini e ragazzi è necessario lavorare in collaborazione sia con i dirigenti scolastici sia con i docenti particolarmente sensibili all’argomento.
Cosa ne uscirà? Dal punto di vista strettamente tecnico una ottimizzazione della capacità di rispondere efficacemente agli eventi calamitosi agendo sia sulla prevenzione che sulla risposta all’emergenza. Dal punto di vista educativo e comunicativo fare passare il concetto fondamentale del rispetto verso Madre Terra di cui siamo figli indisciplinati e non padroni, tornando a riscoprire umiltà e rispetto per essa.