Tar, niente sospensiva sul Punto Nascita. Pugnaloni “valuteremo se ricorrere in Consiglio di Stato”
OSIMO – Il Tar non sostiene la richiesta del Comune di Osimo a proposito del Punto Nascita. E’ arrivata questa mattina la risposta, negativa, davanti alla quale il primo cittadino si pone domande.”Non ho ben capito le motivazioni della sentenza TAR che diniega la sospensiva sulla chiusura punto nascita. Si dice che siamo più vicini ai 500 parti, falso. Nel 2014 sono 647, negli anni precedenti ben superiori. Sulla sicurezza mezza frase molto blanda non specificando i motivi che ritengono l’ospedale poco sicuro. E poi si richiamo in maniera generica le linee guida stato – regioni
Il Tar non sostiene la richiesta del Comune di Osimo a proposito del Punto Nascita. E’ arrivata questa mattina la risposta, negativa, davanti alla quale il primo cittadino si pone domande.”Non ho ben capito le motivazioni della sentenza TAR che diniega la sospensiva sulla chiusura punto nascita. Si dice che siamo più vicini ai 500 parti, falso. Nel 2014 sono 647, negli anni precedenti ben superiori. Sulla sicurezza mezza frase molto blanda non specificando i motivi che ritengono l’ospedale poco sicuro. E poi si richiamo in maniera generica le linee guida stato – regioni che invece ci aiutano perché obbligano la chiusura solo sotto i 500 parti. Non e’ infatti il nostro caso. Quindi perché citarle per esprime esito negativo al nostro ricorso. Piccole riflessioni, ma nel pieno rispetto della magistratura amministrativa. Ora valuteremo l’appello al consiglio di Stato”. I commenti sul pronunciamento a sfavore e invece le motivazioni addotte dall’amministrazione nel procedere al ricorso mostrano una cittadinanza che fa quadrato attorno al sindaco e alla difesa del Punto Nascita. Lo sprone a non abbandonare così la questione arriva proprio dai cittadini che incitano a “combattere questa battaglia” nonostante il no del tribunale amministrativo a”andare avanti che tanto se era per il Tar Pugnaloni non sarebbe stato più primo cittadino” e alcuni rimarcano, al pari del sindaco, la incomprensibilità delle motivazioni addotte dal tribunale. Nei prossimi giorni la decisione se andare avanti puntando dritto al Consiglio di Stato.